Tradizioni Culture e Sguardi tra le Vie delle Transumanze tra Iran e Italia
La mostra, curata da Mauro Vitale, Paola Riccitelli e da Antonio Corrado project manager (associazione no-profit Abruzzoavventure), con il contributo di antropologi iraniani e di Adriana Gandolfi per la parte italiana, propone attraverso l’allestimento di Lucio Rosato, un percorso di avvicinamento, di scoperta e di riscoperta di due culture separate da migliaia di chilometri di distanza eppure così profondamente affini in quel complesso di usi, attività, tradizioni, cultura rappresentato dalla pastorizia: l'Iran dei nomadi Talysh e Qashqai da una parte, l'Italia della transumanza tra Abruzzo, Molise e Puglia dall'altra.
Le civiltà pastorali, in qualunque luogo della terra, rappresentano la risposta delle comunità umane a condizioni ambientali difficili o sfavorevoli, in forme più o meno organizzate.
L'allevamento ovino è da sempre una delle soluzioni più frequenti e ha originato sistemi economico-sociali e patrimoni di tradizioni e di cultura che costituiscono l'identità forte di tante aree del pianeta.
Le immagini sono il nucleo principale, la guida suggestiva e il filo conduttore dell'esposizione, in un itinerario ideale che accompagna il visitatore tra popoli lontani migliaia di chilometri, divisi da anni di luce di storia, di eventi geopolitico–sociali, di sviluppo economico. Nomadi iraniani e pastori transumanti sembrano avere però singolari affinità, che si colgono soprattutto nei molti parallelismi della vita quotidiana, dettati dalle incombenze pratiche che ruotano attorno alle greggi, e in una sorta di visione dell’esistenza come ciclo perenne di eventi provvisori, transitori, evanescenti.
Il progetto nasce da una serie di viaggi in Iran del fotografo Mauro Vitale, al seguito dei nomadi pastori che ancora oggi, come i loro antenati, si spostano negli immensi altipiani persiani o nelle regioni del nord a ridosso del Caspio.
Il parallelismo con i nostri pastori transumanti non vuol essere un assunto scientifico ma la suggestiva ricerca delle comuni radici del fenomeno: la sopravvivenza affidata all’allevamento, in dipendenza pressochè totale dalle risorse naturali.
In Iran la pastorizia è ancora autenticamente nomade, in Italia quella transumante è ormai conclusa come fenomeno storico organizzato, anche se sopravvive nelle attività e nella riscoperta imprenditoriale di alcuni allevatori, anche giovani, tenacemente radicati nel territorio.
Come scrive lo stesso fotografo Mauro Vitale “La percezione di queste due realtà così lontane, non può essere spiegata sistematicamente… è una sensazione. Uno scatto fotografico può, invece, avere il potere di riprodurre i sogni, le percezioni; a loro mi affido per restituire questa invenzione visionaria di vicinanza dei nomadi iraniani con chi, ora non più ma fino a pochi anni fa, percorreva il tratturo che dall’Abruzzo arriva in Puglia attraversando il Molise”.
"Popoli e terre della lana" che si è avvalsa del contributo dell'Istituto culturale dell'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran e del Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, è destinata a spostarsi nelle altre regioni storiche della transumanza (Lazio, Molise, Puglia) e dell'Iran.
Ma Popoli e Terre della Lana ha anche contribuito alla creazione di scambi di dottorati accademici tra le Università di Yazd e la D’Annunzio formalizzatisi con un protocollo sottoscritto nei mesi scorsi tra i due pro-rettori di Architettura presso l’Istituto di Cultura Iraniano dell’ambasciata iraniana in Roma.
Catalogo della mostra edito della casa editrice Exòrma Edizioni.
Popoli e Terre della Lana
1Quando
da Dom 01 Settembre 2019
a Sab 30 Novembre 2019
Costo e Target
Gratuito
Adatto a tutti, Adatto alle famiglie, Adatto alle scuole, Adatto ai giovani 16 - 30, Adatto a pubblico di settore, Adatto agli adulti